Madonnina del Gruppo Alpini di Piove di Sacco


La Madonnina degli Alpini

L’origine

La famiglia Malimpensa, originaria di Isola dell’Abbà (PD), con il capofamiglia Isidoro, era emigrata a Maranza (Meransen* in tedesco) frazione di Rio di Pusteria (Mühlbach), all’imbocco della Val Pusteria (BZ), nel 1937. Dall’Alto Adige, nel 1947, si trasferirono a Tresto (tra Ponso e Ospedaletto PD) e, nel 1957 approdarono a Rosara di Codevigo per fare i mugnai.

Alderigi, figlio di Isidoro, ebbe una parentesi anche a Ponte delle Alpi dove si sposò. Fu proprio dal maso in Alto Adige dove abitavano – che forse aveva annesso un piccolo oratorio – che portarono con loro la Madonnina e due angeli lignei della stessa scuola. I nonni tenevano nella loro camera le statue che erano oggetto di grande rispetto e venerazione da parte di tutta la famiglia patriarcale.

Alderigi, alpino, reduce di guerra, tra i rifondatori del Gruppo Alpini di Piove di Sacco, con la costruzione della Cappellina, nel 1960 donò la statua della Madonna e, successivamente, gli angeli affinché fossero esposti perennemente a ricordo degli Alpini Caduti.

Per anni le persone che passavano davanti alla caratteristica costruzione alpina potevano fermarsi per un pensiero o una preghiera dedicata a coloro che non erano più tornati dalla guerra finché, di colpo, gli angeli furono rubati e venduti chissà dove!

Gli alpini, con il tempo, pensarono allora di portare la Madonnina nella loro nuova sede, per evitare tentazioni, e di sostituirla con la copia in resina preparata dagli artisti bassanesi (anni ’90) che si vede ai giorni nostri. Il 31 maggio 2012, con una solenne processione, la statua lignea è stata trasferita nella Chiesa di S. Francesco ed esposta al culto dei fedeli piovesi.

La statua
La statua lignea (alta cm. 120) era in origine colorata e rappresenta Maria “aiuto dei cristiani” (MARIA HILFE). Pur assomigliando alle rappresentazioni di Maria Ausiliatrice, si differenzia per la dolcissima, assorta, espressione del viso che guarda verso il basso mentre solo il Bambino Gesù volge lo sguardo ai fedeli.

Inoltre non è dotata di scettro. La fattura pregevolissima è data dall’intensità degli sguardi, dalle molteplici pieghe del vestito, dalla perfezione dei particolari curati in ogni dettaglio. Pur essendo lo scultore di Brunico, la scuola sembra essere quella dei maestri lignei della Val Gardena. La famiglia fa risalire l’opera al 1921.

I particolari

Sono presenti sulla statua alcune scritte, non originali ma chiaramente ricopiate:

  • Base della statua parte destra: Engel Valentin Laidhauer (molto probabilmente in origine: Bildhauer= scultore) Brunech (Brunico, Val Pusteria)
  • Base della statua parte posteriore: Rieb … ssner (non traducibile- Rieb > reiben = sfregare, macinare, grattugiare… forse due parole distinte di cui la seconda molto probabilmente un nome di persona – probabile restauratore?)
  • Tra le pieghe del manto: verso il basso a dx si intravede chiaramente il n. 1 e, a sx di questo, un altro numero non identificabile.
  • Piedistallo parte anteriore targhetta in metallo con la scritta: “Statua donata dalla famiglia MALIMPENSA ISIDORO Piove di Sacco 22.5.1960
La Madonnina - Chiesa di San Francesco - Piove di Sacco
Chiesa di San Francesco - Piove di Sacco

Questa statua degli Alpini di Piove di Sacco è affidata alla devozione dei fedeli
e a perenne ricordo dei Caduti alpini.
31 maggio 2012


Fonte: Un cammino lungo 70 Anni – Libro sulla storia del gruppo