CAMPI ORTIGARA

IL PELLEGRINAGGIO PIU’ IMPORTANTE – ORTIGARA : CALVARIO DEGLI ALPINI


10 Luglio 1960: il Dr. Righi sull'Ortigara

Già gli Alpini del Dr. Righi si recavano al pellegrinaggio annuale sul Monte Ortigara, la montagna ritenuta sacra per il grande numero di soldati caduti in una sola battaglia.

Anche noi abbiamo continuato con questa tradizione ed ogni anni, in tanti o in pochi, non manchiamo all’appuntamento per ricordare i Caduti negli stessi luoghi dove morirono.

La parola pellegrinaggio deve sempre accompagnare tutti coloro che camminano fra questi monti ed il rispetto verso i luoghi delle battaglie deve essere il più alto.

Queste montagne hanno accolto e conservano amorevoli ricordi, lacrime, lettere, imprecazioni.

Molte volte siamo saliti qui assieme agli amici di Rovigo ed ai militari artiglieri di quella città. Altre volte ci siamo stati con le famiglie ed anche con alunni di qualche scuola, accompagnati dai genitori, per un percorso storico-didattico che completasse gli studi scolastici.



La colonna Mozza

La zona monumentale con la chiesetta, il piccolo sacello, la colonna con la Madonnina meritano una sosta ed una riflessione e, per i credenti una preghiera.

L’itinerario poi che porta in cima dove si trova il cippo austriaco e la colonna mozza, simbolo delle vite spezzate, va percorso con la consapevolezza che quella terra è stata un giorno ricoperta dal sangue di chi ha servito la Patria.

Nel silenzio che accompagna il visitatore si possono osservare i luoghi che nel 1916 e nel 1917 furono calpestati da migliaia e migliaia di scarponi chiodati: si possono quasi sentire i rumori dei fucili, gli ordini appena sussurrati per non farsi scoprire dal nemico, i lamenti dei feriti che invocavano la mamma.

Queste montagne hanno accolto e conservano amorevoli ricordi, lacrime, lettere, imprecazioni.

Molte volte siamo saliti qui assieme agli amici di Rovigo ed ai militari artiglieri di quella città. Altre volte ci siamo stati con le famiglie ed anche con alunni di qualche scuola, accompagnati dai genitori, per un percorso storico-didattico che completasse gli studi scolastici.

Dal 2007 la Sezione di Marostica, d’Intesa con l’ANA e con la Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, ha organizzato dei campi di lavoro per ripristinare le trincee, i camminamenti, i rifugi, i magazzini, le postazioni… e con la Sezione di Padova, siamo ormai presenti da allora.

Queste opere di consolidamento e conservazione stanno tuttora continuando e chissà che un domani tutta la zona possa diventare un grande museo all’aperto come altri delle Dolomiti.

In luglio, con il sole o con la pioggia si rendono gli onori militari ai Caduti, viene celebrata la S. Messa, ci si avvia verso la colonna mozza per deporre le corone di alloro e non è raro osservare famiglie intere, con bambini e anziani, che partecipano commossi.

Chi viene sull’Ortigara, prima o dopo ritorna, perché il fascino di questa montagna, a cent’anni dalla grande battaglia, rimane inalterato nel tempo. Gli Alpini, finché ci saranno, non mancheranno mai di portare un fiore per quei soldati, italiani o austriaci affratellati nella morte.

La campana votiva di Rovigo e la Madonnina dell’Ortigara



COME ARRIVARE

  • Da Gallio: dopo il Municipio si prende la strada a sinistra per la valle di Campomulo
  • Parcheggio: a Piazzale Lozze, dove finisce la strada
  • Tempi: 3,30-4,00 h per il percorso completo che comprende Cima Caldiera (sono possibili varianti più brevi)
  • Dislivello: da 1.800 m ad un ,assimo di 2.124 m
  • Sentieri: facili e segnalati con targhe ed iscizioni che spiegano il percorso e gli avvenimenti
  • Panorama: vista sulla Valsugana e su tutte le cime più importanti dell’Altopiano
  • Rifugio: c’è solo il piccolo Rifugio Cecchin aperto il sabato e la domenica
  • Festa alpina: seconda domenica di luglio

Fonte: Un cammino lungo 70 Anni – Libro sulla storia del gruppo