San Maurizio 2018
Il 16 settembre 2018, gli alpini della Sezione di Padova e Rovito, alla spicciolata, arrivavano presso la sede del Gruppo Brigate Alpine di Piove di Sacco per la sedicesima edizione della festa sezionale del Patrono degli Alpini, San Maurizio.
Dal 2003 gli alpini di Piove hanno assunto l’onere e l’onore di organizzare questa festa. Quest’anno gli alpini piovesi avevano abbinato alla manifestazione i festeggiamenti per l’80° di fondazione del Gruppo.
Alla presenza del Sindaco Davide Gianella, del Presidente sezionale Roberto Scarpa, unitamente al nuovo Capogruppo Arnaldo Stramazzo ed ai numerosissimi alpini che nel frattempo erano giunti, come prima cosa veniva scoperta la targa posta all’ingresso della sede, a memoria della ricorrenza.
Puntuale, poi partiva la sfilata per raggiungere l’Oratorio del SS Crocefisso (chiesa di S. Francesco) per la Santa Messa officiata dal Cappellano sezionale alpino Padre Federico Lauretta. Al termine la sfilata riprendeva per raggiungere la Cappellina degli Alpini per gli Onori ai Caduti ed era bello vedere il folto numero di Gagliardetti presenti e le numerose polo verdi che si snodavano in un lungo serpentone.
Per finire il corteo arrivava al Monumento ai Caduti per l’Alzabandiera e le allocuzioni delle autorità presenti che non hanno mancato di sottolineare la disponibilità degli alpini ed il loro alto senso civico.
Sono da evidenziare, estrapolandole dagli interventi due cose:
- La consegna da parte del Capogruppo Stramazzo di una pergamena ai tre Capigruppo che lo hanno preceduto alla guida degli alpini di Piove: Danilo Gelmi, Gianni Salmaso e Mario Pegoraro, per sottolineare che al traguardo degli 80 anni del Gruppo è servito il contributo di tutti, ma soprattutto di chi lo ha guidato.
- L’annuncio del Presidente Scarpa della felice iscrizione del socio numero 3.000. un traguardo notevole per un territorio no prettamente di leva alpina.
Affidiamo a San Maurizio le fortune della nostra Sezione e di tutta l’Associazione ANA affinché i soci continuino ad essere sempre numerosi con l’iscrizione anche dei tanti alpini ancora ‘dormienti’.