CAPITANO
GIANFRANCO SILVIO GIUSTO
ZANETTI COLLEONI
Caduto in Russia
Chi era costui? Era un ragazzo di 25 anni che rispose al suo dovere di soldato e partì per la seconda guerra mondiale. Dopo varie peripezie finì in Russia e … non tornò più. Rimase nella gelida steppa russa e fu classificato come disperso. Dopo anni si ebbero tracce della sua prigionia e, molto verosimilmente, della sua sepoltura.
Il padre era primario di chirurgia dell’ospedale di Piove e, nel corridoio della Cappella, in alto sul muro c’è ancora un suo busto con un’iscrizione marmorea. Anche il figlio quindi abitò a Piove di Sacco almeno fino a quando partì per intraprendere la carriera militare. Attualmente la sezione Famiglie Caduti e Dispersi in guerra di Piove è intitolata a lui.
Il Capitano Zanetti Colleoni è stato commemorato dagli Alpini con una significativa cerimonia (1996) quando fu donato il suo ritratto, abilmente dipinto dall’Alpino Tullio Crivellari, al Gruppo.
Il suo ricordo non è scomparso del tutto e continuerà a vivere finché ci saranno Alpini in Piove: con lui ricordiamo tutti coloro che caddero in modo anonimo in battaglia o in prigionia e che vivono solo nel ricordo delle loro famiglie.
“DESTINI CHE SI INCROCIANO”
LA CAMPAGNA DI RUSSIA – 1942-1943
Cosa avevano in comune il Capitano Gianfranco Zanetti Colleoni ed il Sottotenente Dario Antico? Entrambi furono inviati con il Corpo di Spedizione in Russia, combatterono una guerra non loro, furono Ufficiali degli Alpini incorporati nella Divisione Cuneense, assegnati al 4° Rgt Artiglieria Alpina, 9^ batteria del Gruppo Pinerolo, erano giovani e desiderosi di tornare a casa il più presto possibile, entrambi avevano dei sogni per una vita futura senz’altro migliore di quella che si trovavano a vivere in quei tragici momenti ma, solamente uno ritornò dal bianco inferno russo. Il Capitano rimase in quella terra, classificato come disperso e solo pochi anni fa ci fu la certezza che era deceduto presso il campo di concentramento n 81 di Krinovoe, il 28 febbraio 1943.
DOPO LA RITIRATA
Dario ritornò in Italia, percorrendo passo dopo passo la tremenda ritirata di Russia, durante la quale assistette a cose inenarrabili (suo è il libro “Da Boves a Borgo passando per la Russia”). Mentre si trovava a Roma ricevette una lettera datata 30 aprile 1943, firmata dal padre di Gianfranco, il Dr. Lupo – Primario di Chirurgia dell’Ospedale di Piove di Sacco, che accoratamente chiedeva notizie del figlio, di cui non sapeva più nulla (“…viviamo in una mortale angoscia”). Addirittura chiedeva che le eventuali informazioni fossero inviate ad un amico per non impressionare la madre.* Dario rispose a quella lettera in maniera generica (poiché con il Capitano si erano persi di vista), si laureò in chimica ed il tempo passò inesorabile…
1993
Ne L’ALPINO del giugno 1993 fu pubblicata una lettera dell’Alpino Dr. Dario Antico che, proponendo alcune considerazioni sulla Campagna di Russia, nominava il suo Comandante: il Capitano Gianfranco Zanetti Colleoni. Quella lettera fu attentamente letta da un Alpino del Gruppo di Piove di Sacco, dove si custodisce ancora la memoria di quell’Alpino disperso in Russia. Subito si cercarono i contatti con il Dr. Antico sia tramite L’ALPINO, sia tramite la Sezione di Milano a cui era iscritto Dario: inutilmente.
1996
Il Capitano Zanetti Colleoni viene commemorato dagli Alpini di Piove di Sacco con una significativa cerimonia: al Gruppo viene donato un suo ritratto abilmente dipinto dall’Alpino Tullio Crivellari. Il ritratto è attualmente esposto nella Sede del Gruppo. L’Associazione “Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra”, sempre della città piovese, è a lui intitolata. La memoria ed il ricordo non muoiono!
2008
In occasione del settantesimo anniversario del Gruppo viene pubblicato un libro “Un cammino lungo 70 anni” nel quale trova spazio il ricordo del Capitano Zanetti e vengono riportate le notizie della sua scomparsa, ottenute tramite il Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra di Roma.
MARZO 2009
Il Dr. Dario Antico, novantenne residente a Milano, tramite la Sezione di Padova contatta gli Alpini di Piove alla ricerca di qualche parente del suo Capitano. Gli è rimasto il rimpianto di non aver mai risposto alla famosa lettera del Dr. Zanetti e vorrebbe raccontare quella parte della vita di Gianfranco vissuta insieme al fronte.
Lo stesso Alpino che nel 1993 aveva letto la lettera, inviata al mensile dell’ANA, smuove le acque e si viene così a sapere che c’è ancora una sorella ed una nipote vivente di quell’Alpino scomparso così lontano da casa.
La mamma ed una zia riposano nel cimitero di Piove. I contatti si intensificano, partono lettere e telefonate ed il tutto viene ricostruito come in un puzzle dove, persone sconosciute e diverse, scoprono di avere qualcosa in comune. Ma quando già si pensa ad un eventuale contatto dopo tanti anni…. Il telefono della sorella, Sig.a Luciana, non risponde.
La telecom comunica che è stato disattivato. All’indirizzo riportato sull’elenco telefonico nessuno apre quando si suona il campanello. Della nipote nessuna traccia. Non resta che scrivere malinconicamente al vecchio Alpino che non si potrà soddisfare il suo desiderio… ma…
APRILE 2009
L’Alpino di Piove (che ha ormai perso tutte le speranze), in una tranquilla serata domenicale, si ritrova con il cugino e la moglie. Parlando di questa vicenda si scopre che ci sono delle conoscenze comuni e, verso le dieci di sera (!), tramite qualche telefonata, si recuperano i dati della figlia della Sig.a Luciana, Donatella, nipote del Capitano.
Parte subito una lettera e … verso la fine del mese la Signora Donatella Tretti, la nipote telefona ringraziando per le notizie ricevute ma esprime la sua perplessità se comunicarle o meno alla madre, ormai molto anziana, che senz’altro non ha la necessità di riportare alla luce una vicenda costata dolori e sofferenze in famiglia (“quando un treno giungeva a Padova, si correva in stazione e si scrutavano i volti dei reduci dai finestrini e si chiedeva, si chiedeva, sempre inutilmente…>”) … Giusto, la decisione dovrà essere una cosa di famiglia.
Qui i contatti si sono interrotti: il “vecio” Sten Dario Antico, a Milano aspetta ancora; la sorella del Caduto in Russia non sa niente di tutta questa storia; gli Alpini di Piove sono però un po’ amareggiati per l’indecisione che potrà essere definitiva. Ma quando la Sig.a Luciana ne verrà a conoscenza? Dopo la morte? …
13 DICEMBRE 2009
In occasione della S. Messa in Duomo a Milano che ricorda tutti i Caduti Alpini, parte anche una rappresentanza di Padova con l’Alfiere Chiucchi, con gli Alpini Lanivi, Boschiggia e con il Consigliere sezionale Maritan che, durante il viaggio, aveva raccontato agli altri tre la storia del Dr. Antico. Dopo la cerimonia decidono (senza neanche aver telefonato), di recarsi presso il domicilio del Reduce di Russia, ormai novantenne, per fargli visita.
La sorpresa è grande e l’emozione è palpabile: dopo le presentazioni ci si siede in poltrona e il Sottotenente Dario Antico ridiventa giovane. Racconta della sua vita (madre di Cuneo e padre abruzzese, Alpino della Julia durante la I^ G.M.) della sua guerra “Ogni battaglia era un macello ed eri solo contro tutti”, della depressione dei soldati che, divenuti apatici e rassegnati, si lasciavano morire, dei pidocchi sempre presenti, della tremenda battaglia di Valuiki dove la Cuneense e la Julia si sacrificarono per liberare la strada verso Nikolajewka, del suo Capitano che ricorda come una persona eccezionale ed un Comandante straordinario … e, di ricordo in ricordo si fa tardi.
E’ ora di partire: ci dona il suo libro per la biblioteca sezionale e ci saluta come un padre che vede andar via i suoi figli. In macchina per un po’ si resta in silenzio: è stato più quello che abbiamo dato o quello che abbiamo ricevuto? Grazie Alpino Sottotenente Dario Antico, reduce di Russia, al fronte con la 9^ Batteria del 4° Rgt Artiglieria Alpina.
Riportiamo la scheda con le notizie avute da ONORCADUTI in Roma: mentre la leggiamo, pensiamo alle sofferenze che Gianfranco, con i suoi Alpini, avrà patito: prima al fronte e poi in prigionia.
Nome | ZANETTI COLLEONI GIANFRANCO SILVIO GIUSTO |
Nascita | Camposampiero PD 30 luglio 1915 |
Paternità | Zanetti Colleoni Lupo |
Maternità | Giuseppina Fabris* |
Residente | a Cuneo al momento della partenza 1940 |
Arruolamento | Ufficiale in SPE (servizio permanente effettivo) |
Reparto di appartenenza | 4° RGT Artiglieria Alpina (Comando Cuneo) |
Divisione Alpina | Cuneense |
Grado raggiunto | Capitano |
Prigionia | Catturato con altri Alpini della Cuneense durante il ripiegamento a Valuiki (fronte russo) 27 gennaio 1943 |
Deceduto | Russia – Campo di concentramento n. 81 di Krinovoe (Krinovaja) Provincia di Bobrov – Regione di Voronesc 28 febbraio 1943 |
Sepoltura | Sepolto in una fossa comune senza alcun riconoscimento e senza alcuna speranza di poter recuperare e rimpatriare i resti mortali |
Classificazione | Caduto |
*Figlia di Silvio e De Carli Bartolina – nata a Cittadella il 16.10.1891 cng il 10.09.1914 a Camposampiero, deceduta il 13.08.1963
Nella zona è stato posto un cippo commemorativo, all’interno dell’attuale cimitero, a ricordo dei soldati italiani ivi sepolti.
Informazioni ottenute da: MINISTERO DELLA DIFESA 10 novembre 2006
Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra
Direzione Situazione e Statistica
Ufficio estero – Gen. C.A.C.C. Bruno Scandone
Prat. C.G.O.C.G. n. 128773 del 06.11.2006
Archivio Riccardo Baldi 13 novembre 2007
Fonte: Un cammino lungo 70 Anni – Libro sulla storia del gruppo