Gli Alpini, con la loro profonda tradizione di solidarietà e impegno, hanno da sempre custodito la memoria delle tragedie che hanno segnato la storia dell’Italia.
Proprio per questo motivo, domenica 28 aprile, ci siamo recati in visita a Longarone, simbolo indelebile della tragedia del Vajont, per rendere omaggio alle vittime e immergerci nella storia di quel drammatico evento.
Il percorso ha preso avvio al Cimitero di Fortogna, luogo di preghiera e ricordo, dove riposano le vittime di quella tragedia. Qui abbiamo avuto il privilegio di incontrare Arnaldo Olivier superstite testimone e custode della memoria che all’epoca dei fatti aveva 17 anni.
Con un commosso minuto di silenzio, abbiamo reso omaggio alle anime che non sono più tra noi, consapevoli dell’importanza di preservare una memoria che deve restare viva nel cuore di tutti.
Il viaggio ci ha portati poi alla maestosa Diga del Vajont, simbolo di grandezza ingegneristica ma tragico testimone di quella catastrofe. Come Alpini, legati alla montagna e alla natura, abbiamo potuto contemplare la magnificenza della diga e riflettere sulle tragiche conseguenze della sua costruzione.
La tappa successiva è stata la suggestiva chiesa monumentale di Longarone simbolo di speranza e rinascita. Questo luogo, carico di simbolismo, testimonia la resilienza e la volontà delle nuove generazioni di rialzarsi dopo la catastrofe, offrendo un momento di pace e riflessione.
La giornata si è conclusa al Museo del Vajont, dove abbiamo potuto approfondire la conoscenza della tragedia attraverso documenti, testimonianze e reperti storici.
Ringraziamenti sentiti al capogruppo di Longarone, Sergio Salvador, e al suo gruppo per averci preparato il rancio di mezzogiorno nella loro accogliente baita, simbolo di generosità e accoglienza.
Un saluto anche agli amici del gruppo di Campi di Riva del Garda incontrati qui per la prima volta.