I Nostri Anniversari – San Maurizio – 15 settembre 2019
Prima di dare testimonianza di come si è svolta la festa ci sembra giusto fare menzione di alcuni cenni storici per meglio capire la figura di San Maurizio, ora patrono degli alpini, ma che fu anche patrono del Sacro Romano Impero.
Forse non tutti sanno che nel 926 Enrico I di Sassonia (916-936) arrivò a cedere l’intero cantone svizzero dell’Argovia, in cambio della lancia sacra del Santo.
La spada di San Maurizio faceva parte del corredo del trono imperiale, utilizzato durante l’incoronazione degli imperatori austro-ungarici fino al 1916.
Molti ordini cavallereschi sono stati costituiti in onore di questo Santo, incluso l’Ordine del Toson d’Oro di Spagna e Austria; è inoltre patrono di Casa Savoia, dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e dell’Esercito Francese Alpino.
Come detto all’inizio è patrono anche degli alpini italiani e non proprio a caso: i legionari Tebani avevano infatti un caratteristico reclutamento regionale come le penne nere; un accentuato spirito di corpo che li accomunava in una disciplina fondata sulla stima e sull’ascendente personale dei superiori.
A Piove di Sacco il 15 settembre si è tenuta la 17° festa sezionale in onore del nostro protettore. Dalla sede aveva inizio la sfilata con in testa i bandieroni e con i numerosi Gagliardetti dei gruppi partecipanti che seguivano il Vessillo sezionale.
All’oratorio del SS. Crocefisso (chiesa di S. Francesco) veniva celebrata la S. Messa officiata dal Cappellano sezionale padre Lauretta che nell’omelia ha ricordato a tutti lo spirito di corpo che lega gli alpini.
Al termine della cerimonia e dopo aver omaggiato con dei fiori la statua della Madonna degli alpini si raggiungeva, accompagnati dalla Fanfara alpina M. Grappa di Bassano, la Cappellina degli alpini per gli onori ai caduti.
Ci si recava quindi al Monumento ai caduti di tutte le guerre per le cerimonie previste. Al termine le allocuzioni del Sindaco di Piove Davide Gianella, del Capogruppo Arnaldo Stramazzo, del Presidente di Sezione Roberto Scarpa: tutti concordi nell’affermare che coloro che hanno dato la vita per la Patria non devono mai essere dimenticati.
Importante la partecipazione di una rappresentanza di alunni delle scuole primarie con le loro insegnati e con i genitori a significare l’ormai solido legame creatosi fra il Gruppo Alpini e le scuole del territorio.
Molti dei partecipanti si sono poi ritrovati per il classico rancio alpino dove, fra una portata e l’altra, l’allegria non è mancata.
Naia Scarpona – Carlantonio Mobili